«Le montagne sono un veicolo potente, per questo si vedono spesso nelle pubblicità. Comunicano ai consumatori genuinità, purezza, bontà assoluta, sostenibilità ambientale. Verità o inganno?
[…]
È una specie di colonizzazione che viaggia parallela a un’idea della montagna stessa come oggetto sacrale di contemplazione e anche di rilassante compensazione dalle fatiche urbane. Una montagna da guardare, da frequentare occasionalmente, se dotata di tutti gli accessori della vita cittadina, ma non da abitare. E invece è alla montagna da abitare che bisogna rivolgere l’attenzione, a quella delle mucche e delle capre, alla montagna “di mezzo”, quella che oscilla tra i seicento e i duemila metri, che non sfoggia rocce da vertigini, ma modelli di esistenza e di sviluppo alternativi.»
È questa in sintesi la riflessione fatta da Mauro Varotto in Montagne di mezzo. Una nuova geografia che sarà nostro ospite ad Aspettando Sentieri comuni, venerdì 3 settembre 2021.
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